“Sono venuto a sopportarti…”

Traccia di preghiera sul Vangelo della II Domenica di Pasqua o della Divina Misericordia (Anno B)

“Sono venuto a sopportarti sempre…”: è questo l’invito che Gesù ha rivolto a Tommaso? Questo appello è rivolto anche a te?

Indicazioni metodologiche
  • È una traccia di preghiera sulle letture della domenica, in particolare sul Vangelo, ispirata alla tradizione degli Esercizi Spirituali di Sant’Ignazio di Loyola.
  • Presuppone la lettura del Vangelo corrispondente: se omessa, la traccia che segue è priva di senso e si trasformerà in una presa in giro di se stessi.
  • È predisposta in maniera tale da cercare di favorire il tuo coinvolgimento, il tuo apporto, il tuo contributo.
  • Per la durata di questa preghiera, propongo i seguenti criteri:
    • criterio del gusto interiore: farla durare sin quando ci dà gusto, ci coinvolge, ci intriga.
    • criterio quantitativo minimo: non meno di 10 minuti.
    • criterio quantitativo massimo: non più di 60 minuti.
  • Non devi approfondire ogni spunto e domanda della traccia. La raffica di spunti e domande è per aiutarti a trovare il tuo filo conduttore. Soffermati dove ti senti toccato, dove senti coinvolgimento, dove avverti un richiamo. La tua preghiera passa in maniera decisiva dall’attenzione a questi movimenti interiori. Passa ad un altro punto della traccia solo quando hai ben gustato il precedente.
  • Puoi impiegare la traccia con diverse modalità, prestando attenzione al tuo bisogno
    interiore: una sola volta, per più giorni, per una settimana intera.
  • Puoi adoperarla anche insieme ad altri: in tal modo, dopo la fase personale, è poi possibile condividerne i frutti. Alcuni stanno sperimentando la traccia in gruppi.
  • Alla fine della preghiera, prendi qualche appunto scritto (su carta, in un file, ecc.) sull’esperienza spirituale vissuta.
  • Pregando sulla traccia, ti faranno compagnia tante sensazioni in ordine sparso, tipo “Non ci capisco niente!”, “Quante domande…”, “Io sono in cerca di risposte chiare e complete e qui trovo solo domande e tante…”, “La struttura della preghiera è strana”, “Alcuni passaggi risultano macchinosi…”, “Mi restano alcune immagini e non capisco perché”, “Sono affiorati diversi ricordi, belli e meno belli: che senso ha?”
  • Non solo: ti potrà capitare di ritornare in maniera spontanea sulla traccia mentre sei impegnato nelle tue corse o di essere raggiunto ancora da essa.
Sai come si chiama tutto questo?
Preghiera.
La tua.
Sì, starai pregando.
Continua.
Testo del Vangelo…
Dal Vangelo secondo Giovanni (20,19-31)
La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.
Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».

Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo».

Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c'era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».

Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.

*Foto di Michal Jarmoluk da Pixabay


Preghiera preliminare

Chiedere a Dio nostro Signore la grazia che per la durata della preghiera tutte le mie intenzioni, il mio agire e la mia dimensione interiore non si disperdano in mille distrazioni, ma siano dedicate solo all’incontro con Lui: è possibile ed è bello.

Primo passaggio introduttivo

Consiste nel comporre il tema della preghiera. Qui sarà la sopportazione.

Secondo passaggio introduttivo

Consiste nel domandare al Signore quello che voglio e desidero. Qui, in particolare, gli chiedo di soffermarmi sulla dinamica relazionale della sopportazione e degli esiti che può avere.

Primo punto

Gli apostoli sono umiliati e sconfitti: il loro “messia” è stato giustiziato venerdì, come un delinquente qualsiasi e così smascherato come falso messia. Il loro sogno è stato spazzato via: che cantonata! Si ritrovano nascosti, nel Cenacolo, per salvare la pelle, per andare il più lontano possibile e per provare a rifarsi una vita. Il clima è pesantissimo.

In quello scenario, appare Gesù. Mostra le piaghe. Rivolge parole di pace e di conforto. Addirittura, invia gli apostoli ad annunciare, al mondo intero, quanto stanno vivendo. Quegli uomini sono travolti dall’entusiasmo

Tommaso, in quel momento, era assente. Quando rientra, viene travolto dall’annuncio dei compagni. Si rifiuta di credere. Esige una prova incontrovertibile: ficcare le sue dita e le sue mani nelle piaghe di Gesù. Ne nasce una dialettica serrata, in cui la contrapposizione tra Tommaso e i compagni diventa sempre più impegnativa e dura.

Passano ore interminabili. Poi un giorno. Un altro. Poi un altro ancora. Il clima diventa sempre più teso. Lo scontro continua sempre più duramente. Il passare dei giorni rende Tommaso sempre più sicuro della sua posizione.

Dopo otto giorni, riappare Gesù. Si rivolge immediatamente a Tommaso. Ecco le parole che gli rivolge: “Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!”.

Secondo punto

Come Gesù sta guardando Tommaso? Che tono usa pronunciando quella frase? Con quelle parole e mostrandogli le piaghe, che cosa vuole dirgli?

Vuole rimproverargli l’incredulità e la resistenza con le quali ha reagito di fronte all’annuncio che gli hanno fatto i compagni? Vuole così dare una lezione che sia anche un insegnamento per tutti coloro che vivono la fede con esitazione e alla ricerca di continue prove?

Quel rimprovero è rivolto anche a noi? Quel richiamo lo senti rivolto anche a te?

Terzo punto

Gesù è ritornato proprio per Tommaso, per incontrarlo e aiutarlo, consegnandosi a quel suo cuore arrabbiato, confuso da quei giorni di caos, appesantito da tutte quelle dinamiche?

Le sue parole sono un invito accalorato e appassionato a usare quelle piaghe che sta contemplando e così lasciarsi amare? Gesù è ritornato per sopportare Tommaso (come a dirgli: “Sono venuto a sopportarti sempre…”) quando nessun altro è disponibile a farlo? 

Questo invito è rivolto anche a noi? Questo appello lo senti rivolto anche a te? 

Il Gesù risorto di quest’episodio testimonia una discontinuità o una continuità con il Gesù della passione e della morte?

Colloquio

Conversare amichevolmente con il Signore. In particolare, lo ringrazio perché è l’unico che ci sopporta, donandoci, nella relazione con lui, la possibilità di riconoscerlo come “Mio Signore e mio Dio!

Concludo con un’Ave Maria.

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